Gite sezionali 2022

Ferrata di media lunghezza, a bassa quota con vedute spettacolari sul Lago Maggiore, posta su placche di granito di Baveno in prossimità delle cave. Da Baveno sale alla vetta del Monte Camoscio. Il Monte Camoscio, 890 m, è una spalla sulla lunga dorsale che dal Mottarone, di 1495 m scende in direzione NE verso il golfo Borromeo, sulla sponda piemontese del lago Maggiore. È la montagna che sovrasta Baveno, ed è costituita per gran parte di una varietà rara di granito: il rosa Baveno, appunto.

Le iscrizioni si effettuano in sede (martedì e venerdì sera dalle ore 21,00 alle ore 21,45) fino ad un massimo di 20 partecipanti. Per partecipare si richiede un minimo di esperienza in ferrate e sentieri attrezzati, e la dotazione di casco, imbrago, e kit di ferrata (per chi ne fosse sprovvisto è possibile noleggiarli in sede.)

Itinerario

La ferrata è molto verticale ed esposta. Nessuna difficoltà “seria” però se si eccettuano i due momenti critici: una splendida cengetta strapiombante a circa 1/3 del percorso e il ponte tibetano alla fine. Quest’ultimo è comunque aggirabile con un sentiero che ci porta a monte della ferrata nel tratto sommitale. La ferrata inizia subito ben verticale, con staffe ma anche qualche sostegno naturale. Esposizione sempre abbastanza sostenuta ma nessun punto critico. Qualche traverso esposto, sempre affrontabile con sicurezza fa tirare il fiato. Ignorate la grotta o forse cava  che vi troverete sulla destra: a sinistra delle staffe vi aiuteranno a risalire l’ennesima placca. A circa un terzo del percorso giungiamo in vista della cengia strapiombante, un bellissimo terrazzino che “butta fuori”completamente esposto nel vuoto. È forse il punto più bello della ferrata, da affrontare con cautela ma con sicurezza, abbassando i piedi sul gradino più basso per evitare di piegarsi troppo. Se avete qualcuno dopo di voi fatevi fare una bella voto sospesi nel vuoto. Aggirato lo spigolo si trova la scala che risale il versante opposto. Qui comincia un susseguirsi di placche verticali o comunque con pendenza elevata e spesso da salire in aderenza aiutandosi con la catena. Alcuni cambi sono “volanti” e ci si deve servire delle staffe o della destrezza. Il panorama sul golfo di Verbania, sulle Isole Borromee, e sulla parte finale della Valdossola, compresa la selvaggia Valgrande è semplicemente sublime. Si giunge ad un pianoro a circa due terzi del percorso dove il CAI ha posto un quadernetto dove registrare il proprio passaggio. Di li si risale di nuovo, questa volta con esposizione minore, si fa un filo di cresta ma sempre in sicurezza e finalmente si giunge verso la fine. Qui si può andare a destra direttamente al Monte Camoscio o a sinistra ed affrontare il ponte tibetano, di quelli lunghi monofilo per i piedi, quindi da fare in laterale. Poco sopra la croce di vetta del Monte Camoscio.

Dettagli tecnici

  • Coordinatore di gita: Alfonso Biffi
  • Collaboratori: Marco Riva
  • Luogo di ritrovo: parcheggio presso Sede CAI Via Indipendenza, 17 Calco
  • Orario di partenza: da definire
  • Punto di partenza: Baveno località Tranquilla (300 m)
  • Punto di arrivo: Monte Camoscio (890 m)
  • Quota max raggiunta: 890 m (Monte Camoscio)
  • Dislivello: + 590 m / – 590 m
  • Ore di cammino: 2h 30m / 1h 30m (A/R)
  • Difficoltà: EEA
  • Fatica: f
  • Equipaggiamento: Casco – imbraco – kit ferrata
  • Mezzo di trasporto: Auto (NB1)
  • Pranzo: Al sacco
  • Cartografia: Kompass 1:50000 n° 90 “Lago Maggiore – Lago di Varese”
  • Mappa online: OpenTopoMap

I partecipanti si impegnano a rispettare gli orari e ogni disposizione data dal coordinatore di gita e dai suoi collaboratori, adeguandosi alle loro indicazioni.

NB1: Nel caso il numero di partecipanti alla gita raggiungesse i 20 iscritti, la gita verrà effettuata con il pullman.

SOCI CAI: da definire € / NON SOCI: da definire €

INFORMAZIONI: in sede, martedì e venerdì ore 21.00-23.00 – Tel. 039.9910791calco@cai.it