L’altipiano di Artavaggio, con le sue cime che lo contornano, offre all’escursionista un fascino tutto particolare, fascino che secondo noi verrà accresciuto percorrendone i suoi sentieri all’imbrunire. Se il meteo e le condizioni nivologiche lo permetteranno, potremo godere del suo panorama dalla cima del Sodadura, dalla quale, con il favore della luna piena, scorgeremo il chiarore delle cime a noi care delle Grigne e del Resegone. Una volta discesi, ceneremo e pernotteremo nel rinnovato rifugio Cazzaniga-Merlini.
P.S. in presenza di neve la salita al Sodadura è consigliata solo a chi possiede esperienza alpinistica invernale.
Itinerario
Lasciata la macchina a Moggio, in un piccolo parcheggio lungo la SP64 poco dopo la stazione della funivia, il sentiero per i Piani di Artavaggio è fin da subito ben indicato con chiari cartelli. Il percorso prende avvio su una larga strada sterrata che, tra i tavoli da picnic, costeggia il corso del fiume Vallone, attraversando un bosco di faggi molto bello. Il tragitto prosegue nel bosco per un bel pezzo. Superato la località Pe’ Grosso (986m), ricongiungendosi con i sentieri che arrivano dal centro di Moggio, dopo circa 35/40 minuti dalla partenza si arriva a un bivio: a destra è indicato il sentiero 726 per Piani di Artavaggio – Funivia e Casera d’Artavaggio; a sinistra il sentiero 724 per il “Baitello del Vallone” e per i rifugi dei Piani. Seguiamo quest’ultimo, allontanandoci un po’ dal corso del fiume. Il sentiero ora si fa meno largo e meno pianeggiante, ma le pendenze sono comunque blande. Si prosegue così sempre nel bosco per quasi un’ora; pian piano i faggi si diradano e lasciano spazio a betulle e pini, fino ad arrivare ai prati intorno al “Baitello del Vallone” (rifugio Casari Vecchio). Superata la baita diroccata, il sentiero diventa leggermente più ripido, ma in pochi minuti si sbuca ai Piani di Artavaggio, precisamente tra il Rifugio Casari e il Rifugio Sassi Castelli. Fin qui, ci si impiega circa un’ora e quaranta e ci si trova ad un’altitudine di 1.647m slm. La vista è molto bella e spazia dal Resegone al Due Mani alle Grigne. Imponente, il Sodadura, con la sua peculiare forma piramidale, svetta poco sopra. Non lontano la Cima di Piazzo e i Campelli. Proseguiamo lungo una larga strada ben tracciata che sale ad ampi tornati e in mezz’ora circa si raggiunge il Rifugio Nicola (1.870 m slm) e da qui, in pochi minuti, si raggiunge il Rifugio Cazzaniga-Merlini (1.889m slm), adiacente alla Cima di Piazzo. Da qui il Sodadura è proprio ad un passo, e la sua cima è facilmente raggiungibile a livello escursionistico in assenza di neve, mentre in caso di copertura nevosa è necessaria una minima esperienza alpinistica ed essere dotati di ramponi e picozza.
Dettagli tecnici
- Coordinatore di gita: Alfonso Biffi (cell. 333.4496967)
- Collaboratori: Albino Galbusera
- Luogo di ritrovo: parcheggio presso Sede CAI Via Indipendenza, 17 Calco
- Orario di partenza: da definire
- Punto di partenza: Moggio (890 m)
- Punto di arrivo: Rifugio Cazzaniga Merlini (1889 m) / Monte Sodatura (2010 m)
- Dislivello: 1000 m (al rifugio) / 1120 m (cima del Sodadura)
- Ore di cammino: 3h / 2h 30m (A/R) al rifugio; 3h 40m per il Sodatura
- Difficoltà: EE
- Fatica: f
- Equipaggiamento: Da escursionismo adeguato alla stagione, frontalino o torcia elettrica
- Mezzo di trasporto: auto (NB1)
- Cena e pernottamento: rifugio Cazzaniga Merlini
- Carta: Le Grigne – Resegone – Legnone, Globalmap 1:35.000
- Mappa online: OpenTopoMap
I partecipanti si impegnano a rispettare gli orari e ogni disposizione data dal coordinatore di gita e dai suoi collaboratori, adeguandosi alle loro indicazioni.
INFORMAZIONI: in sede, martedì e venerdì ore 21.00-23.00 – Tel. 039.2186933 – calco@cai.it