In Valmalenco si può vedere con i propri occhi «Ciò che resta del Fellaria».
Basta una facile escursione lungo il sentiero glaciologico dell’alta Valmalenco, infatti, per osservare gli effetti del riscaldamento del pianeta sul ghiacciaio di Fellaria. Il suo è un arretramento a vista d’occhio, con uno spettacolo al quale si può assistere con grande meraviglia e, allo stesso tempo, malinconia: grossi blocchi si staccano in continuazione dalla fronte del ghiacciaio e galleggiano come iceberg nel lago che si è formato negli ultimi anni.
Itinerario
Dal parcheggio alla base della diga dell’Alpe Gera (2024 m), ci si incammina al cospetto dell’alta muraglia dello sbarramento artificiale. Quasi subito una suggestiva passerella conduce alla sua sommità. Percorrendo la massicciata si arriva sulla sponda opposta del lago e si prende quota lungo le pendici orientali del Sasso Moro, a picco sul bacino, seguendo il Sentiero n° 305. L’itinerario, tra pascoli e alcuni tratti più ripidi, è arricchito da una bellissima vista sulla Valle Poschiavina.
La nostra prima meta è il Rifugio Bignami (2401 m), sempre visibile durante l’avvicinamento. Volgendo lo sguardo a nord lo spettacolo è offerto dalla straordinaria seraccata del Ghiacciaio di Fellaria. Dall’alpe omonima, nelle immediate vicinanze del rifugio, si sviluppa il sentiero glaciologico Luigi Marson, realizzato da Servizio Glaciologico Lombardo che, grazie ai tracciati A e B, permette di raggiungere le due vedrette del Fellaria, quella occidentale e quella orientale. Optiamo per il secondo, meno impegnativo. Il sentiero, ben segnalato con bolli e frecce azzurre, sale tra prati e sfasciumi. Si prosegue su morene e rocce levigate dal ritiro del ghiaccio fino a una piana detritica a poco meno di 2.500 metri di altitudine.
Grazie a un ponticello in legno si oltrepassa il torrente e serpeggiando nella piana si incontrano le targhe che indicano il ritiro del Fellaria. In breve si avvista la nostra meta, il bel lago alla base del ghiacciaio (2604 m), formatosi grazie allo sbarramento naturale prodotto dalla morena e alimentato dalla grande quantità di acque di scioglimento.
Dettagli tecnici
- Coordinatore di gita: Giorgio Biffi (Cell. 329.9863665 / e-mail: giorgio.biffi@alice.it)
- Collaboratori: Maria Grazia Mandelli, Vittorio Ravasio
- Luogo di ritrovo: parcheggio presso Sede CAI Via Indipendenza, 17 Calco
- Orario di partenza: 6:00
- Punto di partenza: Diga di Gera (2024 m)
- Punto di arrivo: Ghiacciaio Fellaria Orientale (2630 m)
- Quota max raggiunta: 2630 m (Ghiacciaio Fellaria Orientale)
- Dislivello: + 665 m / – 665 m
- Ore di cammino: 3h 30m / 3h (A/R)
- Difficoltà: E
- Fatica: mf
- Equipaggiamento: Da escursionismo adeguato alla stagione
- Mezzo di trasporto: Auto
- Pranzo: Al sacco
- Cartografia: Kompass 1:50000 n° 93 “Bernina – Sondrio”
- Mappa online: OpenTopoMap
I partecipanti si impegnano a rispettare gli orari e ogni disposizione data dal coordinatore di gita e dai suoi collaboratori, adeguandosi alle loro indicazioni.
SOCI CAI: da definire € / NON SOCI: da definire € + 8€ per quota assicurativa
INFORMAZIONI
- In sede, martedì e venerdì ore 21.00-23.00 – Tel. 039.9910791 – info@caicalco.it
- Al coordinatore di gita (vedi sopra)